Racconti Erotici > tradimenti > Cornuto e inculato
tradimenti

Cornuto e inculato


di AriannaeDioniso
16.09.2024    |    7.108    |    11 9.5
"Barbara si gira verso di lui, un sorriso malizioso sulle labbra, e lo invita a entrare in scena..."
L'aria è densa, calda, e puzza di birra stantia, sudore e quel maledetto Chanel No. 5 di Barbara che sembra attaccarsi ovunque. Mi gira già la testa tra l’alcol e l’anticipazione di quello che sta per succedere, mentre la stanza diventa una fottuta bolgia sensoriale. Siamo tutti e tre nella nostra camera da letto, quello stesso letto dove dormiamo ogni notte come due innamorati che fingono di essere normali.

Riccardo è lì, zitto come un topo, gli occhi incollati su Barbara, come se fosse un pezzo di carne pregiata. Lei si è tolta la vestaglia, e sembra una dea con quel sorriso da dominatrice. Sa esattamente cosa vuole e come ottenerlo.
“Allora, tesoro, sei pronto?” mi sussurra, e il suo respiro caldo mi colpisce come un pugno. Non c'è scampo quando parla così. Mi fa stringere le palle e desiderare di provare tutto, anche quello che non ho mai assaggiato.
Mi spinge sul letto, il suo culo ondeggia mentre si muove sopra di me, e Riccardo la guarda come un cane affamato. Barbara vuole il primo orgasmo, ovvio, perché così funziona. Mi sale sopra, soffocandomi con le sue gambe. Il suo sapore mi riempie la bocca, quella fica sempre così fottutamente bagnata, dolce e salata, che mi stordisce.
Sotto il peso di Barbara, il mondo esterno sparisce. Il suo corpo è caldo e vibrante sopra di me, una massa di curve e pelle che si muove con una fluidità che solo il desiderio può conferire. La sua fica è un muschio umido di piacere, come il succo di una frutta esotica, ma più intenso e vivo.
Barbara si muove con una precisione da fottuta regina, il suo corpo si contrae e si rilassa sopra di me, il ritmo delle sue spinte perfettamente sincronizzato con il mio respiro affannoso. Le sue mani sono piantate sui miei fianchi, ogni movimento guidato da una fame insaziabile, una necessità animalesca che la spinge a cercare la mia bocca con sempre maggiore urgenza.
“Sì, così, amore mio,” ansima.
Il suo orgasmo è inequivocabile, un'onda di calore e vibrazioni che si diffonde attraverso il suo corpo, la sua eccitazione esplode come un fuoco d’artificio.
Mentre lei mugula, scossa dagli ultimi spasmi di piacere, vedo con la coda dell’occhio che Riccardo, dietro di lei, si sta preparando. Il bastardo ha l’aria di chi non vede l'ora di mettere le mani in pasta, e il suo cazzo è già pronto, insaponato di saliva e lubrificante, pronto a fare il suo lavoro. Barbara si gira verso di lui, un sorriso malizioso sulle labbra, e lo invita a entrare in scena.

Io sono ancora steso sul letto, il viso imbrattato dagli umori di mia moglie che si alza per venire accanto a me. Si siede sul letto, e mi fa accoccolare sul suo grembo.
Mentre mi accarezza i capelli, si volta verso l’amico.
“Riccardo, fallo piano, okay?”
Riccardo annuisce come un bravo soldato. Non aspetta altro. Ha quell'aria da predatore che fa venire i brividi.

“In nostro ometto è pronto?” mi dice Riccardo con un ghigno. La sua mano mi stringe la spalla, e sento le sue dita già scivolare verso il culo. Prima un dito, umido, freddo. Un fottuto brivido mi corre lungo la schiena. Poi due, forse tre. Le dita si spingono dentro di me, mentre cerco di rilassarmi, ma è un casino. Mi sto mordendo il labbro per non gridare.

Barbara mi accarezza la schiena.
“Tranquillo, amore, rilassati.”
Cazzo, rilassati? Facile a dirsi quando sei tu a guardare.
Ma lei sa esattamente come toccarmi, come calmarmi, mentre Riccardo continua il suo sporco lavoro.
Mi alza le gambe, appoggia i piedi sulla sua schiena.
“Sto per entrarti tutto dentro, Alessandro. Lo senti, eh?”
Riccardo sta ridendo ora, quel fottuto bastardo si sta divertendo. E io sto lì, il sudore che mi cola sulla fronte, l’odore del lubrificante che si mischia con il sugo di mia moglie che mi si secca sul viso, l’odore di sesso che ormai è ovunque.

Finalmente arriva il momento. Sento il suo uccello che mi preme contro l’ano. So che deve succedere, cazzo, eppure non sono pronto. Il primo colpo è un fottuto shock. Spinge dentro di me, lento, ma con pressione costante.
“Ale, merda, rilassati!”
Riccardo mi urla sopra, e non posso fare altro che cercare di respirare, cercare di allentare quella tensione che mi sta stringendo il culo come una fottuta morsa d’acciaio.
Barbara mi accarezza i capelli, guardandomi, divertita.
“Ti piace, amore? È quello che volevi, vero?”
Cazzo, mi sta prendendo in giro. Ma la sua voce mi eccita ancora di più, e sento il mio uccello pulsare tra le gambe.
Riccardo comincia a spingere, entra e esce, ogni movimento è una scossa. Il mio culo è teso, ma dopo un po’ il dolore si mischia con qualcosa di più profondo, più oscuro. L’aria è sempre più pesante, ho un sapore ferroso sulla lingua, il corpo di Barbara mi avvolge.

Barbara si piega sopra di me, i suoi capelli bagnati che mi sfiorano la schiena, e mi sussurra all’orecchio, ma stavolta non è più quel tono dolce di prima. È velenoso, provocatorio.
“Ti piace, eh, tesoro? Cazzo, guarda che cagna sei diventato, ti sta inculando come vuole lui e tu lì, a godere come l’ultima verginella della scuola.”
Mi morde il lobo dell’orecchio e ride. La sua risata mi attraversa, cazzo, mi fa ribollire il sangue, e allo stesso tempo mi fa sentire ancora più vulnerabile. Riccardo spinge più forte, e il culo mi brucia ad ogni colpo.
“Ah sì, guarda il nostro eroe qui,” dice Riccardo con quel fottuto ghigno, “Oltre che cornuto, sei anche un rotto in culo. Te l’aspettavi questo, Ale? Ti sei sempre immaginato con due donne, eh? E invece guarda te, cazzo, sei una puttanella golosa di cazzo.”
La sua voce è grezza, bassa, e mentre parla affonda ancora più profondamente dentro di me. Sto lì, piegato sotto il peso dei loro insulti, mentre Barbara mi schiaccia con la sua risata.
“Dillo, Alessandro,” continua Barbara, “Dillo che ti piace essere la nostra troia. Ti piace, eh? Guardati. Cazzo, che merda di uomo che mi sono scelta come marito, godi di più a prenderlo in culo che a scopare tua moglie.”
Sento il mio viso farsi rosso, il caldo mi esplode nelle vene. Ma lo sapevo che sarebbe andata così, lo sapevo che lei avrebbe spinto fino a questo punto. La sua mano scivola giù, mi afferra per i capelli e mi tira indietro la testa, obbligandomi a guardarla negli occhi.
“Guardami, Alessandro,” sussurra, “Dimmi quanto ti piace avere Riccardo nel culo. Dillo.”
Non posso fare altro che annuire. Le parole mi si strozzano in gola, ma lei insiste.
“Dillo!” ordina, e io sputo fuori qualcosa, cazzo, non so nemmeno se mi sento io stesso.
“Sì, cazzo... mi piace...”
“Brava, cagna,” ridacchia lei, e mi lascia andare i capelli, spingendomi contro i materasso, con Riccardo che continua, sempre più forte, sempre più profondo.
Il bastardo ride alle sue parole. “Ah, bravo Ale, sei un vero campione. Chi l’avrebbe detto, eh? Ti sei sempre fatto vedere tutto duro, ma adesso guarda qui. Sei il nostro giocattolo. Vero che ti piace essere preso così? Eh? Ti senti un vero uomo, adesso?”

Sto lì, sudato, tremante. Barbara scende ancora più giù, le sue mani che si stringono attorno al mio cazzo flaccido, e lo schiaffeggia leggermente, ridendo.
“Guarda qui, Riccardo, è pure moscio adesso. Cazzo, Alessandro, pensavi di essere un dio del sesso, e guarda come ci fai ridere.”
Ride ancora più forte, e Riccardo le fa eco, spingendo ancora più violentemente.
“Stai proprio messo male, amico. Ti sei convertito al cazzo e ora non riesci nemmeno più a tenere duro.”
Sento ogni insulto come una fottuta freccia, ma c’è anche quella cazzo di eccitazione, quel piacere perverso che mi travolge. Non posso fare a meno di volerlo ancora, di volerli entrambi sopra di me.

Il respiro di Riccardo diventa più corto, più affannoso, e lo sento tremare dentro di me. Ogni spinta è più decisa, come se volesse rovinare per sempre il mio sfintere. Lo capisco, capisco cosa sta per succedere, ma non dico nulla, non posso dire nulla, cazzo, la mia testa è un vortice di sensazioni, un misto di dolore e piacere che non riesco a controllare.

Anche Barbara lo capisce. Lo guarda, sorride con quella sua fottuta sicurezza.
“Ah, ci siamo, eh? Lo senti, tesoro? Sta per riempirti di sborra. Lo vuoi, vero?”
Non rispondo, non ne sono capace, cazzo, ma il mio corpo parla per me. Sono in balia del momento, del calore, del sudore, dell’odore acre di sesso che riempie l’aria, mischiato al sapore salato della pelle di Barbara che mi riempie le narici.
Riccardo geme, lo sento tremare, poi arriva, come una fottuta esplosione. Il suo cazzo si contrae, e lo sento, lo sento tutto, il suo sperma che mi riempie, caldo, viscido, mentre continua a spingere, più lentamente adesso, ma più profondo, cazzo, come se volesse restare lì dentro per sempre. Un gemito gutturale gli esce dalla gola, un suono che sembra più animale che umano.
Barbara ride sottovoce, soddisfatta, e mi bacia la fronte.
“Bravo, tesoro, te lo sei preso tutto. Ora sei proprio completo, eh? Cornuto e inculato, la nostra cagnetta, bello pieno.”

Riccardo si ferma, ancora tremante, mentre si ritira lentamente, il cazzo che scivola fuori di me con un ultimo spasmo. Sento una scia di liquido caldo scendere lungo la mia coscia, cazzo, mi fa sentire vulnerabile e sporco, ma anche incredibilmente vivo.
Barbara si allunga, afferra il viso di Riccardo e lo bacia, profondamente, come per suggellare quel fottuto momento. Poi si volta verso di me, mi osserva con quegli occhi da dominatrice, e sorride.
“Ti sei divertito, amore?”
L’aria è pesante, intrisa di odori pungenti di sudore, sperma, umori, e sesso. Cazzo, non posso fare altro che restare lì, inginocchiato, mentre la realtà di quello che è appena successo mi travolge.
“Pulisciti, Alessandro,” dice Riccardo, tirando fuori un asciugamano, “Non vorremmo che te ne andassi in giro con il mio sperma ancora dentro il culo, eh?”
Ridono entrambi, mentre io mi rialzo, le gambe tremanti, il respiro ancora irregolare,
“Ti abbiamo proprio distrutto, Alessandro. E sai che c’è? Lo rifaremo. E la prossima volta ti faremo gridare sul serio.”
Barbara ride soddisfatta, la sua mano che si muove tra le gambe, mentre mi guarda con quegli occhi da diavolo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Cornuto e inculato:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni